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lunedì 28 novembre 2011

Cervicalgia da lavoro sedentario? Ruota la testa


Per evitare cefalea e dolori posturali, disturbi che colpiscono chi lavora seduto a una scrivania, può bastare un esercizio da compiere in ufficio e un quarto d'ora di relax appena tornati a casa.
C'è un modo per contrastare efficacemente la cefalea e i dolori posturali che affliggono molti di coloro che passano la giornata seduti a una scrivania. Lo ha dimostrato Franco Mongini, dell'Unità operativa per la cura delle cefalee e del dolore facciale dell'Università di Torino, che per otto mesi ha sottoposto a una speciale terapia circa 200 impiegati comunali, selezionandone altri 200 come controlli.

Durante questo periodo i volontari sono stati invitati a svolgere un esercizio di rilassamento muscolare e posturale ogni due-tre ore che consisteva nell'appoggiare la schiena al muro e nel ruotare la testa dolcemente da una parte e dall'altra. Inoltre, una volta giunti a casa, dovevano rilassarsi completamente per un quarto d'ora in un ambiente privo di rumori o luci moleste, e tenendo sulle spalle e sul collo un panno di lana.

Agli impiegati è stato poi spiegato come evitare di affaticare troppo le articolazioni e come cogliere per tempo le tensioni muscolari eccessive.

Impressionanti i risultati della cura, pubblicati su 'Cephalgia': se all'inizio dell'esperimento tutti riferivano una media di sei episodi di cefalea e 7,5 giorni di mal di schiena al mese, nonché la necessità di assumere farmaci due giorni al mese, alla fine coloro che avevano svolto quanto consigliato avevano avuto unadiminuzione del mal di testa del 41 per cento, del mal di schiena del 43 per cento e del ricorso agli antidolorifici del 51 per cento. Al contrario, il gruppo che non aveva seguito il protocollo, non aveva avuto alcun beneficio.

Secondo dati recenti, nel mondo la cefalea colpisce il 46 per cento e l'emicrania l'11 per cento degli adulti. Secondo Mongini, l'introduzione nei luoghi di lavoro questo tipo di terapie comporterebbe una diminuzione significativa di questi disturbi e dell'altrettanto diffuso mal di schiena, a costo quasi zero.


di Agnese Codignola www.espresso.repubblica.it

 
... la cosa che non si dice nell'articolo è in realtà la più importante: nel movimento di rotazione bisogna espirare liberando le tensioni... il movimento fatto in inspirazione o, peggio, in apnea crea ulteriori tensioni inutili...

mercoledì 23 novembre 2011

Occhio agli zainetti (ma il pericolo non è la scoliosi)

Il rischio non è che si trasformino in culturisti già alle scuole elementari. 
Anzi, se lo zaino è strapieno in agguato per gli scolari c’è solo il mal di schiena. 
E non la scoliosi, come spesso qualcuno sospetta. Il 95% dei genitori è preoccupato (e confuso) per le conseguenze di quello che i bambini portano sulle spalle dalla riapertura della scuola. 
Lo affermano i dati elaborati dall’Isico (Istituto Scientifico Italiano Colonna Vertebrale) secondo i quali a maggior parte degli studenti italiani trasporta un carico che va dal 22% al 27,5% del proprio peso corporeo, e alcuni superano addirittura il 30% per almeno un giorno a settimana. 
Ed invece il carico massimo trasportabile da bambini e ragazzi in età scolare non dovrebbe superare il 15-20% del peso corporeo. 
A quali rischi è sottoposta la schiena dopo un anno di “trasporti eccezionali”? "Rassicuriamo subito i genitori: uno zainetto da solo non provoca alterazioni della colonna vertebrale - spiega Stefano Negrini, direttore scientifico di Isico -. 
In definitiva la scoliosi non viene per colpa dello zainetto o della cartella, tanto più che questa patologia, diffusa soprattutto tra la popolazione femminile, è da ricondurre soprattutto a cause genetiche e va corretta attraverso un trattamento riabilitativo o, solo nei casi più gravi, il ricorso all`intervento chirurgico”. 
Se i bambini non sono allenati e sono sedentari, precisa l’esperto, “uno zaino pesante potrebbe favorire l`insorgere del mal di schiena".
 
Ecco il decalogo dello zainetto a cura di Isico:
1. Lo zainetto non deve superare il 10%, massimo 15% del peso corporeo. Non deve essere troppo grande né pesare troppo; 
2. Lo zainetto deve avere uno schienale imbottito ma rigido, spallacci morbidi una maniglia e se possibile cinture addominali; 
3. Se possibile riempire lo zainetto in altezza (tasche superiori) o larghezza (tasche laterali) e non in profondità; 
4. Le cerniere dell’apertura a soffietto devono quindi essere aperte solo se indispensabile, e richiuse appena possibile; 
5. La lunghezza delle bretelle deve consentire che lo zainetto sia aderente alla schiena; 
6. Il materiale più pesante va sempre messo vicino allo schienale
7. Nel tragitto tra casa e scuola lasciare lo zainetto a terra (per esempio sull’autobus) o appoggiarlo ad un sostegno tutte le volte che è possibile; 
8. Lasciare a casa il materiale non indispensabile, scolastico e non; 
9. Non correre con lo zainetto in spalla e non tirare un compagno per lo zainetto;
10. Per mettere lo zainetto in spalla appoggiarlo su un ripiano. 
11. Usare entrambe le bretelle
 
di cosimo colasanto su http://salute24.ilsole24ore.com

Per il mal di schiena Yoga e stretching sono un toccasana


Uno stretching ben fatto non ha niente da invidiare alle posizioni prescritte dallo yoga per combattere il dolore alla schiena. 

Lo ha dimostrato uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine che ha confrontato gli effetti sul mal di schiena cronico di tre distinti programmi di esercizi che hanno coinvolto 228 adulti con sintomi di lieve entità, per una durata di 12 settimane. Due gruppi hanno seguito corsi settimanli di yoga o di stretching, con sessioni di 75 minuti e "recuperi" casalinghi di 20 minuti al giorno, il terzo ha svolto l’allenamento a casa attraverso un manuale di auto-aiuto, intitolato The Back Pain Helpbook, e molto venduto negli Usa. Lo studio eseguito dal Group Health Research Institute di Seattle ha dimostrato che lo yoga fa bene ai dolori lombari, riducendo il ricorso a farmaci antidolorifici, ma in misura maggiore soltanto agli esercizi fai-da-te estratti dal libro, mentre i benefici per la schiena a sei mesi dal corso erano identici per chi aveva seguito il programma di stretching.

"Ci aspettavamo che il dolore alla schiena potesse migliorare più con lo yoga che con lo stretching, quindi i nostri risultati ci hanno sorpreso”, afferma Karen Sherman, già coordinatrice di uno studio che aveva dimostrato la relazione positiva tra la pratica di origine orientale e la salute della schiena.

La tecnica adoperata durante lo studio si chiama Viniyoga, un percorso sviluppato “su misura” per differenti condizioni fisiche di chi lo segue e adattato in caso di limiti fisici individuali. Il corso comprende anche esercizi di respirazione e un momento di rilassamento profondo alla fine di ogni sessione. Le classi di stretching hanno eseguito, invece, un percorso composto da 15 diversi esercizi, che comprendevano anche l’allungamento dei tendini del ginocchio e dei muscoli flessori dell’anca. Ogni posizione doveva essere mantenuta per un minuto e ripetuta una sola volta, per un totale di 52 minuti di esercizio, incluse le tecniche di rafforzamento.

di Cosimo Colasanto su http://salute24.ilsole24ore.com