Lo
stomaco è un organo dell'apparato digerente che svolge la seconda fase
della digestione successiva alla masticazione e deglutizione del cibo.
Si suddivide in Cardias, la zona di transito tra stomaco ed esofago,
che permette il passaggio del cibo imbevuto di saliva (bolo
alimentare) in una sola direzione, dall'alto verso il basso, e ne
impedisce il reflusso nell'esofago. Il Fondo che è una porzione a forma
di cupola, che si appoggia posteriormente al diaframma, di solito piena
d'aria e pertanto radiotrasparente. Il Corpo che è la porzione più
ampia, caratterizzata da pareti con numerose pieghe che hanno lo scopo
di rallentare il passaggio dei liquidi e del bolo alimentare. Il Piloro
che è uno sfintere muscolare che collega lo stomaco al duodeno. È
formato da fibrocellule muscolari circolari lisce ispessite intrecciate
con alcune fibre muscolari oblique.
I
gas generati dalla digestione del bolo tendono a risalire e
concentrarsi nel fondo dello stomaco, che rappresenta l'area più
superiore dell'organo. Nell'uomo lo stomaco ha un volume di 0,5 litri
se vuoto, ed ha una capienza media, se completamente pieno, di circa
1-1,5 litri. Dopo un pasto normale, generalmente si espande per
contenere circa 1 l di bolo, ma può anche arrivare a dilatarsi per
contenerne fino a 4 l ed oltre, comprimendo però gli altri organi della
cavità addominale e del torace.
In
primavera e comunque nei cambi stagionali, tendono a riacutizzarsi una
serie di disturbi e patologie legate allo stomaco come ad esempio il
reflusso gastroesofageo e la gastrite ipersecretiva.
Il reflusso gastroesofageo, in pratica la risalita nell'esofago
del succo acido dello stomaco, è un evento che accade di tanto in tanto
anche negli individui sani, particolarmente nel corso del primo anno di
vita, e nell'adulto, nelle prime tre ore dopo i pasti. I medici parlano
di malattia da reflusso quando, al contrario, il numero dei
reflussi, la quantità e qualità del materiale refluito, procurano
fastidiosi e persistenti disturbi o, peggio, causano lesioni esofagee. I
rigurgiti ripetuti, notturni e accompagnati da pirosi e dolore epigastrico e talora scialorrea , sono caratteristici della malattia da reflusso.
Spesso il reflusso è accompagnato da particolari sintomi non sempre
facilmente riconducibili ad un problema di stomaco come ad esempio
dolori toracici e aritmie cardiache che possono essere scambiate per una
malattia di cuore, tosse secca e insistente, accessi d'asma, o ancora
raucedine o dolore alla deglutizione.
Tutti
questi disturbi possono essere causati dai succhi acidi dello stomaco
che, tornando indietro, irritano i nervi dell'esofago, influenzano la
funzione del cuore, infiammano le corde vocali o, dopo essere stati
aspirati in piccolissime quantità nei bronchi, scatenano accessi
asmatici o polmoniti ricorrenti.
La
gastrite invece è caratterizzata da una infiammazione della mucosa
gastrica causata da una ipersecrezione di acido cloridrico che viene
prodotto dalle cellule dello stomaco per la digestione dei cibi. Questa
ipersecrezione può avere diverse cause: cattive abitudini alimentari,
vita stressante, pasti veloci, ansia e tensione. Nei casi più gravi
occorre utilizzare la terapia farmacologica che blocca la produzione di
acido cloridrico, ma nei casi più lievi è consigliabile adottare alcuni
accorgimenti e utilizzare rimedi naturali.
Sia
nel caso di reflusso che per chi soffre di gastrite è consigliabile
suddividere l'alimentazione in 4-5 piccoli pasti piuttosto che in 2-3
pasti abbondanti che gonfiano lo stomaco favorendo il reflusso o
rallentando eccessivamente il transito nello stomaco. Inoltre occorre
individuare gli alimenti verso cui si è intolleranti
o comunque eliminare i cibi eccessivamente acidi come caffè, tè, cacao,
pomodoro, zuccheri, grassi come panna, mascarpone e latte, agrumi,
bevande gassate, alcool, e pane che spesso fermenta gonfiando lo
stomaco. Preferire la verdura cruda ma compatta (carote, sedano,
finocchio, ravanelli, cipolla) ed evitare quella in foglia (lattuga e
insalata) perchè se non viene sminuzzata in maniera adeguata fermenta e
gonfia lo stomaco (gli erbivori hanno tre stomaci per digerire le foglie
e una dentatura che “macina” le fibre vegetali!). Infine non coricarsi
prima di 2-3 ore dopo i pasti, non assumere a letto una posizione
supina e non tenere cinture o abiti stretti.
Non
meno importante è la componente emotiva: ansia e tensione sono alla
base di molti problemi di gastrite. Rallentare il ritmo di vita, crearsi
degli spazi per rilassarsi, dormire le giuste ore di sonno possono
essere fondamentali per risolvere il problema.
Infine non ci dimentichiamo che il nostro corpo non mente mai:
un reflusso o una gastrite rappresentano il segnale che qualcosa nella
nostra vita non riesce ad essere digerito e ci provoca tensione. E'
importante per guarire comprendere e ascoltare questi segnali.
I fiori di Bach possono aiutarci e sostenerci in questi passaggi emotivi.
di Silvia Gnudi (maggio 2011)
http://www.riequilibrio.org