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mercoledì 16 gennaio 2013

Depuriamoci !!!

Depurarsi e disintossicarsi sono due cose fondamentali per star bene e per riportare il nostro corpo ai suoi massimi... Va da sè che la prima cosa da fare è quella di consumare frutta e verdura almeno 5 volte al giorno,in quantità non esagerate, ma tali da dare il giusto apporto di carboidrati quotidiani... Un'ottima cosa è quella di badire dolci, dolcetti, formaggi e insaccati per qualche tempo, regolando anche le dosi di sale e olio ( che andrebbe sempre consumato crudo e mai piu' di 20 grammi al giorno)...
Ma se questo non bastasse? La natura, come sempre ci viene in aiuto..
Abbiamo già parlato degli integratori che ci aiutano in questi casi, come la curcuma, il tarassaco, il carciofo e il peperoncino...
Ma non ancora dell'aceto di mele..
Tutti lo conosciamo come condimento, ma in molti ignorano che abbia proprietà depurative e dimagranti.
Derivato dalla fermentazione del sidro di mele, è estremamente ricco in pectine, che favoriscono il senso di sazietà, quindi ottimo come antifame, ma soprattutto ha un'altissima capacità depurativa, dovuta agli oligominerali presenti...
Quindi che ne facciamo? Se vogliamo un'ottimo depurativo, che ci renderà la pelle liscissima e stupenda, e che favorirà il ripristinarsi del corretto funzionamento dei nostri organi, beh.. E' facilissimo...
Da domattina, appena alzati, ancora a digiuno, un bel bicchiere di acqua tiepida o al massimo a temperatura ambiente, con un cucchiaino di aceto di mele e vedrete in una settimana che risultati...

dott.ssa Paola Piumazzi - Farmacista

I test per le intolleranze alimentari: funzionano davvero?

Le intolleranze alimentari sono delle allergie non allergiche, ovvero il corpo reagisce come a una vera e propria allergia, ma in questo caso il problema è reversibile.
Se ingeriamo una sostanza a cui siamo intolleranti, i linfociti presenti nel nostro corpo fanno fronte a questa aggressione, abbassando le difese immunitarie.
Attualmente le intolleranze effettivamente accertate sono quelle al lattosio e al glutine, anche se in realtà l’intolleranza può essere a qualsiasi alimento e soprattutto, le cause sono ancora ignote. Come abbiamo detto qualche post fa, parlando della celiachia, una delle teorie è che l’introduzione del latte vaccino troppo in anticipo nei neonati, possa far aumentare l’insorgenza della malattia..
Inutile dire che, come per la celiachia, le intolleranze alimentari vanno di moda negli ultimi anni. Ogni cosa che capita, ogni piccolo fastidio intestinale, sono intolleranze alimentari.. Sempre e comunque.
In molti casi è effettivamente così, ma una delle domande che più ci vengono rivolte è come fare a scoprire se l’intolleranza c’è o meno..
I test sono numerosi, ma la possibilità di un falso positivo è abbastanza alta. Ci sono test non convenzionali e test scientifici, ma non prenderemo in considerazione i primi, in quanto basati su metodi empirici e discutibili, mentre quelli scientifici sono nati proprio in risposta al dilagare di questi test un po’ assurdi spuntano come i funghi, anche se la realtà dei fatti è che non ci sono a oggi test che garantiscano un risultato sicuro al 100%.
I parametri che rendono impossibile un’ accuratezza nei test scientifici sono la sensibilità del soggetto, ovvero la probabilità che il soggetto possa presentare un test positivo. Se il test è affidabile dovrebbe essere del 100%, i test non convenzionali arrivano al 30 %, mentre quelli scientifici arrivano al massimo al 70%.
La specificità, ovvero la probabilità che il soggetto presenti un test negativo. Dovrebbe essere 1, ma i test attualmente esistenti. Può capitare spesso che ci siano soggetti perfettamente sani che risultino positivi al test..
La tipologia di alimenti, in quanto ci sono alimenti per i quali è piuttosto complesso dimostrare un’intolleranza. C’è un test, chiamato Vega test, che viene usato per cercare intolleranze in alimenti come cioccolato o lecitina di soia, altri come il DRIA, raffinano gli alimenti stessi prima della ricerca, anche se questa semplificazione non rende più semplice (scusatemi il gioco di parole) trovare l’intolleranza..
La quantità di alimenti è molto importante, più se ne ricercano più è complicato trovare l’intolleranza.
Le estensioni.. Scoperta un’intolleranza, viene tolto l’alimento positivo, ma spesso la situazione non migliora, al punto che è necessario levare anche altri alimenti correlati. Per esempio, se una persona è intollerante ai lieviti, il più delle volte non basta eliminare il lievito chimico, ma anche lo yogurt, l’aceto e tutto ciò che lievita.
A oggi quindi, cari i miei intolleranti, l’unico rimedio effettivamente valido è sospendere l’alimento che sembra darvi il problema per almeno 3 settimane. Si può valutare subito se la situazione migliora o meno. Nel caso non cambiasse nulla, si eliminano gli alimenti correlati per altre 3 settimane e si attendono i risultati.
L’unica soluzione è eliminare l’alimento per un certo periodo di tempo, che viene solitamente stabilito da un dottore (a cui voi vi sarete rivolti per parlare del vostro problema), un dietologo o il vostro nutrizionista, per poi reintrodurlo poco alla volta, fino a rientrare nella vostra routine, senza più fastidiosissimi problemini….

dott.ssa Paola Piumazzi - Farmacista
dal sito www.farmacistionline.net 

martedì 8 gennaio 2013

Dolore inspiegabile al ginocchio? ... e se fosse colpa degli occhi???

Le patologie oculari che intervengono nello squilibrio tonico posturale sono:
- i disturbi della rifrazione (miopie, astigmatismi, ipermetropie) per lo più conosciuti e corretti.
- i disturbi della convergenza e le eteroforie (meglio intese come "strabismo latente" nel quale, al contrario dello strabismo manifesto e visibile, l'immagine visiva viene mantenuta fusa nel campo visivo, ma a costo di un costante sforzo dei muscoli oculari) che purtroppo vengono diagnosticati raramente.

I problemi lagati a questi ultimi disturbi sono in genere:
- cefalee
- vertigini
- sensazione di ubriachezza
- agorafobia (paura dei grandi spazi )
- mal di mare o su mezzi di trasporto
- continui urti verso cose vicine quando si è in movimento, facili cadute, atteggiamento maldestro
- difficoltà di concentrazione
- calo del rendimento scolastico 
- cervicalgie
- dolori a rachide
- dolore al ginocchio

Istintivamente verrebbe subito da chiedersi cosa possa centrare il ginocchio con l'occhio...
Guardando attentamente la figura è facile capirlo
In pratica succede che un problema di convergenza di occhi produrrà una rotazione del busto che andrà a scaricare il peso corporeo in maniera non bilanciata sulle ginocchia che soffriranno fino al punto da generare delle patologie condilo-rotulee o condilo-meniscali.
Se poi il soggetto è uno sportivo agonista il tutto peggiora ulteriormente fino a causare seri infortuni.
Vittima inoltre di questo problema posturale sarà ovviamente uno dei piedi (in figura è il piede sinistro) che subirà uno "sfondamento" della volta plantare.

Cosa bisogna fare in questi casi?
Bisogna rivolgersi:
-  ad un ortottista per correggere, con appositi esercizi, il deficif di convergenza dell'occhio 
- ad un operatore posturale per riequilibrare globalmente le catene muscolari che nel tempo hanno viziato la postura a causa di questa rotazione di compenso.


Bibliografia: La riprogrammazione posturale globale - B. Bricot  

martedì 1 gennaio 2013

Lenticchie: fortuna, ricchezze, benessere


Le lenticchie, simbolo di fortuna e ricchezza, rappresentano un alimento tipico delle feste e soprattutto del post cenone di Capodanno. La tradizione vuole che se ne mangi un piattino subito dopo il brindisi al nuovo anno come augurio di ricchezza e propserità. Sempre secondo la credenza popolare dovrebbero essere mangiate senza olio, altrimenti la ricchezza scivola via. Quindi mi raccomando!
Ma perchè proprio la lenticchia è simbolo di fortuna e ricchezza e non un altro legume?
Ciò è dovuto alla forma. Infatti la particolare forma a lente di questo legume e da cui deriva anche il nome “lenticchia” ricorda quello di una moneta.
Ora un po’ di botanica…
La pianta delle lenticchie è denomita Ervum lens, una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Leguminose. La pianta presenta un fusto eretto, gracile, ramificato e piccoli fiori a corolla blu o bianca. I frutti sono baccelli contenenti pochi semi rotondi, schiacciati.
Le lenticchie sono legumi tipici dei mesi invernali  e vorrei invitarvi a conoscerlo meglio, almeno dal punto di vista nutrizionale.
Come tutti i legumi, anche le lenticchie, hanno rappresentato un’ottima risorsa nutrizionale per la sopravvivenza e la salute di molti popoli grazie alla ricchezza energetica e proteica.
Veniva coltivata ed utilizzata sin dall’antichità: sembra infatti che venisse consumata dagli antichi Egizi ed è citata nella Bibbia quando Esaù, per un piatto di lenticchie, vendette la primogenitura al fratello Giacobbe.
Come già detto le lenticchie sono molto apprezzate per il valore nutrizionale, infatti 100 g di lenticchie secche forniscono 290 calorie; e sono una fonte di proteine (22.7 g), di carboidrati (51.1 g) ed uno scarso contenuto di grassi.
Sono, inoltre, presenti ferro, potassio, fosforo, ed un elevato contenuto di fibra alimentare, importantissima poichè modula l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi e risultando utile per coloro che sono affetti da diabete o dislipidemie.
Proprio per l’elevato contenuto di fibra devono essere consumate in piccole quantità e preferibilmente passate da coloro che soffrono di colite, sindrome del colon irritabile, diverticolosi, poichè la fibra potrebbe irritare le mucose ed accentuare la sintomatologia dolorosa.
Le lenticchie sono un ottimo alimento per coloro che soffrono di anemia, affaticamento fisico e mentale e denutrizione. Inoltre sono considerate un alimento con proprietàgalattofore  e sono indicate particolarmente alle mamme che allattano al seno poichè sembrano stimolare la produzione di latte e mantenerla costante nel tempo.
Ora possiamo mangiare questo alimento con più coscienza.
Buon anno a tutti!!!!


Ada di Lecce dal sito http://www.farmacistionline.net