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martedì 14 giugno 2011

OCCLUSIONE - POSTURA & ATTIVITA’ SPORTIVA

In un’ottica attuale e proiettata nel futuro immediato, per quanto concerne gli aspetti morfologici e funzionali del sistema cervico-cranio-mandibolare, risulta fondamentale riconoscere il più ampio significato, nella sua essenza biomeccanica, della fisiologia e fisiopatologia del cosiddetto organo della masticazione.
Il sistema cranio-mandibolare, connesso attraverso i condili occipitali alla colonna vertebrale, fa parte essenzialmente della CATENA POSTURALE CORPOREA ed ha quindi, quale presupposto morfo-funzionale, il mantenimento del corretto atteggiamento posturale statico dinamico in correlazione con atre unità (cingolo scapolo, cingolo pelvico, organi sensoriali, ecc.). In altri termini il sistema cefalico va interpretato fondamentalmente come componente della postura di natura biomeccanica le cui funzioni e le disfunzioni si estrinsecano attraverso carichi vettoriali che originano dall’appoggio occlusale e si sviluppano attraverso il dente, il legamento paradontale, le basi ossee, le articolazioni temporo-mandibolari e sono costantemente modulati dalla componente neuro-motoria in virtù delle afferenze recettoriali - specie quelle di partenza propriocettiva paradontale, sensoriale, ecc - che giungono a livello del sistema nervoso centrale.
L’occlusione, quindi, rappresenta una entità strutturale e funzionale con una valenza intrinseca, in senso fisiologico e fisiopatologico, di enorme respiro specie in ambito di particolari condizioni di lavoro e superlavoro - attività atletico-sportiva - ad essa vanno riferiti gran parte degli aspetti patologici ed infortunistici - lesioni muscolo-tendinee, articolari ecc.- non sempre compresi e chiariti.
L’appoggio occlusale rappresenta un atteggiamento corporeo pressoché continuo e molto spesso stressante per il sistema muscolo-scheletrico cranio-mandibolo-vertebrale, sia nella sua realizzazione fisiologico-funzionale che nella sua espressione parafunzionale, “viziata “ di cattiva postura.
Lo squilibrio occlusale significa squilibrio corporeo, e nel soggetto con problematiche occlusali c’è una continua ricerca riflessa di un compenso posturale. Il corpo cerca in ogni modo di arginare questo squilibrio muscolo-scheletrico, con degli accomodamenti atipici da cui derivano delle sindrome “discendente” lungo la catena posturale che si trasmettano fino a i piedi; le stesse che poi diventano “ascendenti” di ritorno dalle basi di appoggio in su, verso la regione cranica. L’organismo per diminuire l’affaticamento muscolare cerca di raggiungere un compromesso muscolare, con evidente minor rendimento nel gesto atletico e aumento delle probabilità di lesioni.
Ciò significa che se l’appoggio occlusale risulta squilibrato ed instabile, la funzione può rendersi patogena attraverso lo sviluppo vettoriale che non segue le vie biomeccaniche corrette, in seno alle varie componenti del sistema posturale (dente, legamento paradontale, osso articolazione temporo mandibolare, catene muscolari).
In conclusione l’apparato masticatorio è, in realtà, una componente fondamentale della postura corporea ed è in questo senso che va interpretata nella funzione e nella disfunzione. La masticazione come la fonesi e la respirazione sono solo aspetti parziali dal significato dell’apparato cranio-mandibolare. La bocca serve soprattutto ad appoggiare in modo statico e stabile un certo carico posturale nella successione temporale degli atteggiamenti corporei nello spazio, specie ad esempio, nell’azione muscolare, isometrica o isotonica, finalizzata ad un gesto atletico.

La postura statica e/o dinamica rappresenta un elemento basilare dell’atteggiamento corporeo nello spazio ed il sistema cranio-mandibolare vi partecipa in ruolo di fondamentale importanza.Postura “statica e dinamica” intesa come elemento portante della posturologia, branca medica di nuovo interpretazione ed interesse, una scienza in grado di misurare i parametri corporei con valutazioni sofisticate come l’esame baropodrometrico, quello pustorometrico, la kiniesografia e l’elettromiografia che delineano in maniera precisa e senza errori gli eventuali scompensi del piano occlusale, dando le esatte indicazioni sulla impostazione di una perfetta terapia correttiva-posturale, il tutto valutato in un concetto olistico non a comparto stagno, ma in contezza sinergica di tutte le parti organiche. L’ottica di indagine inizia con l’analisi della parte cefalica, cioè del sistema cranio-mandibolo-vertebrale con particolare riguardo all’occlusione dentale, all’articolazione temporo mandibilare, alla connessione morfologica e funzionale di queste strutture con il tratto di colonna adiacente e cioè la colonna cervicale e così via attraverso i vari distretti corporei muscolo scheletrici fino ad arrivare per l’appunto all’appoggio podalico.

Lo studio delle correlazioni cranio mandibolo posturali sull’efficienza muscolare nell’attività sportiva, in particolare nel body-building e nel power-lifting può dare sicure indicazioni per migliorare la preparazione tecnica e quindi ottenere risultati ancor più soddisfacenti nei confronti degli atleti che praticano queste discipline.
La “postura corporea” assume un’importanza vitale nell’assetto ed equilibrio dell’atleta, sia a riposo che durante gli intensi work-out.
Il corretto appoggio occlusale permette l’armonia posturale che in sintonia con un lavoro neuro muscolare equilibrato e mirato permettono per la massimalizzazione del gesto atletico.
Semplicisticamente ci muoveremo con una serie di esempi per capire l’importanza che negli esercizi specifici assumono i piani occlusale e podalico.
Notoriamente quando effettuiamo gli esercizi in palestra, in ordine a qualsiasi sforzo, l’articolazione cranio-mandibolare assume una primaria rilevanza. La corretta occlusione, la chiusura “mandibola-mascella, il serrare i denti diventa determinate al fine di incrementare il paramento forza e di stabilizzare la postura. Questo ci porta a postulare, con un semplice test di kinesilogia, che qualsiasi esercizio eseguito con una corretta occlusione, aumenta il reclutamento in toto delle fibre muscolari e di conseguenza della forza applicata all’esercizio stesso. A titolo esemplificativo citiamo l’esercizio di curl-bicipiti utilizzando il bilanciere. L’esecuzione con la cosiddetta bocca aperta - distacco del piano occlusale - consente il coinvolgimento di n. fibre con un impiego del fattore forza equivalente ad x.Lo stesso gesto atletico effettuato con un perfetto piano occlusale, quindi bocca chiusa e denti serrati, dà una qualificazione maggiore al reclutamento motorio, imprimendo alla suddetta esecuzione una forza sicuramente maggiore di x.
Nell’esercizio di stacco il piano occlusale in asse con quello podalico rappresenta la stabilità corporea al 50% rispetto a quello podalico che equililibra la posizione e tiene per forza di cose il carico in alzata. Nel leg extension, per mancanza di un piano d’appoggio plantare, la base podalica è nulla; l’unico contatto con l’attrezzo è rappresentato dal bacino e quindi l’unico appoggio stabile a livello delle catene cinetiche è l’occlusione temporo-cranio-mandibolare che assurge a rilevanza fondamentale. Nell’esercizio di squat la base podalica è il cardine delle forze vettoriali - dall’alto in basso e viceversa - che vengono ancor più stabilizzate da una corretta occlusione cranio mandibolare. In tal modo l’atleta attua un lavoro muscolare preciso definito ed economico, ottimizzando la resa e quindi la performance. Nel bench-press la spinta determinante inizia dall’appoggio podalico e le catene cinetiche da cui dipende il gesto atletico godono del perfetto piano occlusale che attua un lavoro muscolare ben delineato migliorando la resa atletica.
La correzione posturale attuata mediante l’utilizzo degli apparecchi ortotici - genericamente chiamate placche di svincolo o byte - da posizionare in bocca prima del gesto atletico al fine di migliorare i piani d’appoggio e l’equilibrio dinamico dell’atleta, permette la totale risoluzione delle problematiche inerenti la male occlusione con evidenti miglioramenti già riscontrati con successo su atleti i cui protocolli di studio hanno evidenziato, un aumento del parametro forza, quantificato in un range dal 10 al 15%, la scomparsa di tutte le sintomatologie correlate alle tensioni ed ai disturbi muscolo-scheletrico posturali.

GRUPPO di STUDIO di ORTOPEDIA CRANIO-MANDIBOLO-VERTEBRALE
Diagnosi terapie delle syndromi algico-disfunzionali e delle patologie occluso-posturali - Istituto MAGNUS

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