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giovedì 17 giugno 2010

La pubalgia nello sportivo


La pubalgia è l´espressione dei sintomi localizzati a livello del pube con irradiazione agli adduttori, agli addominali e alle arcate crurali, le quali talvolta sono costanti e talvolta no, a seconda della gravità.
Il termine "pubalgia"può essere confuso e risultare un contenitore di situazioni interpretabili in diverso modo; la diagnosi infatti deve scaturire da una corretta anamnesi, ma resta in ogni caso solo una constatazione, perché non spiega le cause.
Occorre inoltre stabilire se si tratta di:
  • 1. Pubalgia traumatica
  • 2. Pubalgia cronica

La pubalgia di tipo traumatico si riscontra di frequente negli sportivi e, tra questi,la categoria più colpita pare essere quella dei calciatori, seguita da quella dei rugbisti, dei tennisti e dei giocatori di golf e di hockey.
Questo tipo di pubalgia compare in seguito ad un trauma della sinfisi pubica che generalmente avviene in due modi:
  • In seguito ad una caduta sui piedi avvenuta in modo asimmetrico, così che una branca pubica si innalzi più dell´altra.
  • In seguito ad un movimento contrastato da opposizione sull´arto inferiore.
Questi movimenti possono deteriorare i legamenti o le inserzioni muscolari che interessano il pube.
Per quanto riguarda il trattamento della suddetta affezione si può adottare un protocollo osteopatico (per riequilibrare il bacino), la terapia manuale (massaggi), la fisioterapia (elettroterapia, ultrasuoni etc.), l´omeopatia, i cataplasmi (impacchi di argilla, etc.), le fasciature, l´agopuntura.

La pubalgia cronica, al contrario della precedente, ci presenta un pube che è la vittima di uno schema funzionale alterato; ma il pube non è la causa, perciò ogni trattamento condotto a questo livello sarà un fallimento.
Ma allora dove sono da ricercare le reali cause?
Il concetto classico di pubalgia cronica individua tra le cause una debolezza della zona pubica e, in particolare, degli addominali.
Ma è davvero cosi?
Se si osserva attentamente l´anatomia e la fisiologia dei muscoli del distretto pelvico, si nota che i grandi retti dell´addome, gli obliqui, il piramidale dell´addome e gli adduttori finiscono tutti sul pube e si intrecciano con le loro inserzioni, rinforzando questo anello; lo stesso discorso vale per gli addominali. Possono essere deboli gli addominali di un calciatore professionista o di un tennista? Non può essere invece che sono troppo forti?
È pur vero, tuttavia, che il chirurgo trova delle inserzioni muscolari deboli. Allora ciò non sarà forse per l´eccesso di lavoro e non per insufficienza o debolezza?
Le catene muscolari rette e incrociate del tronco e degli arti inferiori convergono sull´anello pubico, quindi, un´eccessiva tensione in una o più catene può affaticare il tendine terminale e usurare l´anello per la troppa mobilità.
Infatti, perché i ballerini che sollecitano al massimo il pube soffrono meno di pubalgia cronica? Perché lavorano molto in allungamento e le loro catene muscolari non presentano retrazioni.
Al contrario, i giocatori di calcio, di tennis o di rugby lavorano tanto in semiflessione, facendo lavorare molto il quadricipite, ma soprattutto gli ischio-crurali; non a caso questi sportivi sviluppano una muscolatura posteriore dell´arto inferiore voluminosa, robusta e corta per assicurarsi la stabilità del ginocchio.
Il fatto che gli ischio-crurali e gli addominali possano essere la causa della pubalgia si può dimostrare osservando la meccanica nel gesto del tiro di un calciatore che abbia questi muscoli retratti.
Si instaurano dei compensi, quali:
  • Limitazione dell´angolo di spinta;
  • Flessione del ginocchio di tiro;
  • Flessione del ginocchio di appoggio;
  • Flessione del tronco per partecipazione degli addominali;
  • Controrotazione del tronco per partecipazione degli obliqui.
Quest´ultimo movimento di chiusura forzata induce un pinzettamento del polo superiore del nucleo fibroso. Quindi il sovraffaticamento di queste inserzioni non potrebbe forse essere la spiegazione dei dolori inguinali e delle ernie che si riscontrano in soggetti che pure hanno degli addominali forti?
In sintesi l´eccesso di utilizzazione di questi elementi provoca:
  • suscettibilità dei muscoli (contratture, stiramenti, lacerazioni, etc.)
  • infiammazione sul tendine per l´eccessiva trazione
  • si arriva così all´ultimo stadio della pubalgia e il giocatore è obbligato a fermarsi.
Il trattamento della pubalgia cronica prevede innanzitutto la normalizzazione delle strutture articolari (con trattamenti osteopatici) e poi di quelle muscolari (agendo sul riequilibrio delle catene muscolari) al fine di ripristinare l´equilibrio funzionale del pube.
Per concludere, ricordo l´importanza fondamentale della prevenzione attraverso il doveroso accorgimento di effettuare un buon riscaldamento prima della seduta allenante e soprattutto un ottimo stretching prima e dopo l´allenamento per conferire elasticità ai muscoli, che possono così assorbire con facilità le sollecitazioni meccaniche prodotte dall´allenamento stesso.
Per saperne di più si può consultare anche il libro "Le catene muscolari" vol. 3 di L.Busquet. 

di Pietro Sini.
Laureato in Scienze Motorie- Massofisioterapista- Tecnico Posturale Pancafit® Metodo Raggi®




tag: allungamento muscolare, sport, retrazioni, donato giannuzzi, traumi, postura, ginnastica

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