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giovedì 9 settembre 2010

In soccorso dei muscoli

Scritto da Fulvio Massini   



In genere noi runners non siamo molto propensi a farci massaggiare. Tutto ciò che non è correre sembra essere una perdita di tempo, salvo poi cambiare idea quando arriva un infortunio. Allora, infatti, pur di riprendere in fretta siamo disposti a sottoporci a qualsiasi pratica. Il dottor Migliorini ha spiegato alla perfezione cos’è il massaggio e a corsa serve. Da “uomo di campo” ti spiego per chi è utile e quando è bene sottoporvisi. La premessa fondamentale, intanto, è che un buon massaggio non dev’essere considerato un rimedio solo per quando si ha qualche disturbo muscolare o strutturale, ma è un intervento preventivo tendente a preservare da problemi futuri. L’importante è che sia eseguito da chi ha i titoli per farlo. Dunque fatti mettere le mani addosso solo da chi sa come e dove metterle. E diffida dei praticoni.
MASSAGGIO PER CHI
Il principiante Chi è agli inizi è inutile che si faccia massaggiare, deve piuttosto imparare a eseguire dello stretching sia prima che dopo l’allenamento.
L’amatore Chi corre 3-4 volte alla settimana per un’ora/un’ora e mezza e non ha grandi velleità agonistiche può astenersi dal farsi massaggiare. È bene, però, che a eseguire dello stretching in modo regolare e sistematico. I runners di questa categoria e quelli della precedente potranno ricorrere al massaggio nel caso di stanchezza muscolare o appena avvertono i prodromi di un problema particolare. È bene, però, che sia un medico a dare loro indicazioni precise sul tipo di massaggio da far eseguire.
L’hard runner Il corridore che si sottopone ad allenamenti intensi e spesso anche lunghi dovrebbe farsi fare sistematicamente un massaggio di scarico in modo da tenere sempre le gambe - ma anche il collo, le spalle, la schiena e i piedi - liberi da contratture.
Il maratoneta Chi vuole preparare una maratona, che sia un hard runner o un amatore meno evoluto, dovrebbe sottoporsi a un massaggio ogni15 giorni in modo da evitare la formazione di contratture che, facendo diminuire l’elasticità dell’apparato muscolare, tendineo e articolare, impediscono buone prestazioni in allenamento o in gara e aumentano sensibilmente il rischio d’infortuni. Se il runner in questione si allena poi con un carico di chilometri superiore ai 100 chilometri alla settimana, allora sarebbe bene che si facesse massaggiare una volta alla settimana.
L’ultramaratoneta Ogni tanto mi capita di seguire chi vuole partecipare a qualche ultramaratona o gara estrema. Questi podisti - come ad esempio Giulio e Sergio che proprio in questo momento stanno preparando un’ultra a Capoverde - devono fare allenamenti molto impegnativi e stressanti. Proprio per questo ho inserito una volta alla settimana nel loro programma di allenamento un massaggio. Nonostante la grande mole di chilometri percorsi anche sulla spiaggia e sempre sullo sterrato, non hanno accusato problemi di alcun tipo
MASSAGGIO DOVE Col il passare degli anni l’elasticità dell’apparato locomotore tende a diminuire, quindi, per intenderci, un cinquantenne ha più bisogno del massaggio di un trentenne. Per un runner non proprio “verde”, dunque, un massaggio alla settimana può dare un ottimo contributo alla prevenzione degli infortuni.
I punti critici, quelli ai quali il runner dovrebbe riservare l’attenzione del massaggio, sono ovviamente tutti i muscoli dell’arto inferiore, con particolare riferimento ai polpacci e ai muscoli posteriori delle cosce, senza dimenticare, però, i muscoli dell’arco plantare, troppo spesso soggetti a infiammazioni di vario genere. Altri gruppi muscolari da trattare dovrebbero essere quelli del cingolo scapolo omerale (l’articolazione della spalla) con particolare riferimento al trapezio e al deltoide, che sostengono l’azione delle braccia durante la corsa
MASSAGGIO QUANDO
In attesa della gara Un massaggio preventivo, che serva a preparare i muscoli in vista di un impegno agonistico, andrebbe eseguito almeno tre giorni prima dello stesso, per non togliere troppa tensione ai muscoli. Se però ci fosse una situazione particolare, tale da presupporre un intervento risolutore, allora si potrebbe ricorrere al massaggio anche alla vigilia della gara.
Prima della partenza Il massaggio può essere interpretato come una forma di riscaldamento passivo da fare con o senza pomate o unguenti di vario tipo. Può essere utile se ci sono problemi particolari, ma se le gambe sono a posto consiglio di fare un buon riscaldamento che comprenda anche allunghi e stretching ed attrezzarsi in modo da riuscire a stare coperti fino a poco prima della partenza, per mantenere elevata la temperatura.
Dopo l’arrivo Un buon massaggio fatto da mani esperte può essere molto utile per togliere i dolori del dopo corsa, specialmente se la gara si è disputata su percorso con saliscendi o tratti di strada dal fondo irregolare.
MASSAGGIO & DINTORNI
Alle tecniche tradizionali, di cui ha trattato ampiamente il dott. Migliorini, si sommano altre metodiche che ampliano il campo d’intervento a sollievo dei muscoli del runner.
La riflessologia plantare Qualche hanno fa, più per curiosità più che per imparare in maniera approfondita la tecnica, ho partecipato a un corso di riflessologia plantare, traendone definitivamente la convinzione delle molte associazioni fra il piede e le altre parti del corpo. Consiglio a tutti questa forma di massaggio, molto più utile, però, per gli aspetti della salute generale che non per risolvere le patologie classiche del podista.
L’automassaggio Fatevi insegnare dal vostro massaggiatore di fiducia alcune semplici tecniche per massaggiarvi da soli. Potranno rivelarsi utili per alleviare - o magari anche risolvere - alcuni indurimenti muscolari che potranno infastidirvi per via di allenamenti un po’ più duri del solito.
Il massaggio cinese Il nostro modo occidentale di vedere la vita ci ha abituato a pensare al massaggio come a un metodo di cura o di prevenzione degli infortuni a muscoli, tendini e articolazioni. Nella cultura cinese invece ha una funzione molto più olistica, al punto da essere usato anche per il reclutare energia da poter utilizzare per il miglioramento della prestazione. Come esempio porto il 3:26’ ottenuto alla recentissima maratona di New York da Angelo Venticinque, runner quarantunenne che ho seguito dal punto di vista tecnico. Curato per una pubalgia col massaggio cinese (tecnica Tuina, eseguita con particolari attrezzi e particolari forme di digitopressione mai profonda e sfioramenti) dal professor Verza, ha continuato a farsi trattare fino alla vigilia della maratona, traendo grandi benefici da questa metodica. Una diversa applicazione del Tuina, eseguita coi gomiti, meno rivolta alla ricerca d’energia e più mirata al trattamento diretto dei muscoli, se modulata con cautela da parte di massaggiatori esperti dà ottimi risultati in caso di grande affaticamento o di arti particolarmente contratti. Diversi maratoneti milanesi se ne sono giovati, anch’essi in previsione di New York, un po’ a denti stretti ma con buona soddisfazione finale.
Fulvio Massini training Consultant coordinatore tecnico RW Italia 

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