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martedì 14 settembre 2010

LA KINESIOLOGIA APPLICATA:


Nell’ambito della medicina (convenzionale e non) è comunemente riconosciuto che lo stato di salute viene mantenuto per effetto dell’equilibrio di 3 fattori:
1. la STRUTTURA (anatomia)
2. la BIOCHIMICA (fisiologia)
3. la PSICHE
Un’alterazione di 1 dei 3 fattori causa malattia. La Kinesiologia applicata si occupa del 1°, ossia della STRUTTURA, che influenza e viene influenzata dagli altri 2. Ad esempio stress psichici possono causare rigidità muscolare a livello cervicale e questa, a sua volta, può modificare, nel corso del tempo, la struttura del rachide. La scoperta della K. Applicata si deve a George Goodheart il quale, per primo, ha messo in relazione i muscoli ed il loro funzionamento agli organi interni.
I primi studi risalgono agli anni 60; da allora la tecnica è stata “affinata e modificata” sino ad arrivare all’attuale che consiste in un test neuromuscolare che, sulla base della contrazione/rilasciamento dei muscoli, valutati seguendo una specifica metodica, permette di “saggiare” alcune funzioni dell'organismo. La Kinesiologia, e chi conosce la medicina tradizionale cinese lo sa, riunisce la correlazione cinese tra malattia e tensioni/lassità muscolari, i canali di energia dei meridiani e l'attivazione/inibizione dei fusi neuromuscolari della fisiologia occidentale. Il test muscolare è, secondo questa disciplina, il “codice” per interagire con il corpo, l’importante, come dice Goodheart, è porre la domanda giusta nel modo giusto. Ciò premesso possiamo definire la K.A. come una tecnica per ottenere informazioni e per valutare i problemi dell’individuo siano essi lesionali, funzionali o emotivi. I muscoli scheletrici vengono, quindi, usati quali indicatori dello stato di salute/malattia. Un aspetto molto importante è che l’individuazione di una disfunzione o di una lesione non dipende dai sintomi portati dal paziente per cui può accadere che queste vengano “svelate” prima della loro manifestazione. Il compito del Kinesiologo “diagnosta” è di decifrare i messaggi emessi dal corpo senza influenzarli coi preconcetti acquisiti durante gli studi accademici ma, piuttosto, integrarli a questi. La K.A. non vuole, infatti, sostituirsi alle altre - più “riconosciute” - modalità diagnostiche, cerca soltanto di vedere laddove tali indagini non riescono ad arrivare. Ad esempio può accadere che, taluni sintomi o disfunzioni portate da un individuo, non sono spiegabili per mezzo della medicina accademica per cui anziché etichettarlo come “strano” o “nevrotico” è forse più opportuno fare riferimento ad altri sistemi interpretativi come la medicina cinese. La K.A. prende in considerazione i 5 fattori del Forame Intervertebrale per cui ogni funzione dipende da:
1. La Circolazione Sanguigna (influenzata da blocchi meccanici o squilibri biochimici può essere trattata stimolando il neurovascolare)
2. La Circolazione Linfatica (la variazione di flusso linfatico nei tessuti può essere influenzata da stimolazione Kines. del neurolinfatico. Novità in ambito terapeutico)
3. Il Sistema Nervoso (influenzato da blocchi di segmenti vertebrali, da movimenti “scorretti” delle ossa craniche, dalla nutrizione etc)
4. Il Liquido Cerebrospinale (la sua circolazione è collegata alla funzionalità del Sistema Cranio-Sacrale)
5. Il Fluire dell’energia nel Sistema dei Meridiani (Medicina Cinese)
Come già accennato l’assoluta novità portata dalla K.A. sta nell’associazione MUSCOLO/ORGANO – VISCERE – FUNZIONE
Infatti, quando un organo o un viscere sono disfunzionali il muscolo ad essi associato diviene debole; con il migliorare della funzione il muscolo rinforza. Da ciò deriva che qualsiasi noxa patogena diretta verso un organo o apparato provocherà un indebolimento del muscolo ad esso associato. Si può, ovviamente, anche verificare un rafforzamento eccessivo della tonicità muscolare che è il sintomo di un “eccesso” di energia o di funzione dell’organo o apparato (ad es: conseguenze di un lieve ipertiroidismo a livello gonadico e/o metabolico). Ormai è provato, con anni di pratica clinica, che problemi organici provocano fastidi alle strutture ossee (con grandi e piccoli spostamenti) che a loro volta si ripercuotono sulle strutture muscolari, innescando un circolo vizioso costituito dal problema organico - anche di piccola entità - contrazione di determinati muscoli, alterazione dell'asse corporeo, modifica della postura con conseguenti problemi sia posturali che podalici, vestibolari, oculari ecc.
Tutto ciò non verrebbe mai compreso, senza una visione globale della persona e della problematica.
Sulla scia di tale concezione il dr G. Goodheart ha elaborato la sua tecnica “fisiologica”, basandosi sui muscoli debole/forte. In genere si massaggia dove c'è contrazione muscolare e quindi dolore; ma è esperienza comune vedere ripresentarsi il dolore, nonostante gli sforzi per comprenderne l’origine. Goodheart notò che massaggiando i muscoli collegati a quello dolente, individuati seguendo le catene muscolari, il dolore scompariva e difficilmente si ripresentava. Andando avanti per prove ed errori, ha trovato che vi sono anche dei collegamenti oltre che tra muscoli ed organi, tra muscoli e denti, tra muscoli e cibo, tra muscoli e psiche. Il meccanismo di collegamento tra muscoli ed organi può essere spiegato con le connessioni tra vene, arterie, terminazioni nervose, atteggiamento posturale riflesso, decorso energetico dei meridiani, vasi linfatici.
Come precedentemente scritto, una rotazione del bacino può causare algie pelviche, cedimento della volta plantare, problemi alle ginocchia e menischi e quindi, risalendo per compenso, alla parte superiore del capo e della testa. Tutti abbiamo avuto un trauma, grande o piccolo, che il nostro organismo riesce più o meno a compensare: cadute sugli sci, cadute dalla bicicletta, giocando a pallone, incidenti d'auto e traumatismi vari. All'interno di un certo intervallo, l'organismo ha capacità di recupero e di neutralizzazione della noxa patogena; tutto però rimane scritto nel nostro corpo, sia nella struttura che nella psiche e, prima o poi, con il diminuire della capacità compensativa, il corpo non sarà più in grado di fare fronte ai problemi che si manifestano, oltre tutto, in luoghi lontani dalla causa.
Una mandibola decentrata o dislocata può provocare torcicollo, dolori retrooculari; la deglutizione può influenzare il corretto allineamento osseo e muscolare per cui le conseguenti deviazioni e torsioni della colonna vertebrale, essendo di compenso, non si riequilibreranno, anzi, se toccate incautamente, scateneranno altrove la loro sequela patologica.
La visita kinesiologica richiede alcuni accorgimenti, da cui non si può prescindere, pena la nullità del risultato. Essendo una tecnica manuale è molto personale ed ogni operatore sa quando e come agire (bisogna esercitarsi a lungo e ripetutamente…); alcuni operatori si servono anche di un testimone - una terza persona - per avere la certezza della continuità della forza fisica. Questo è consigliato solo con bambini o soggetti scarsamente collaboranti. Durante il test l'abbigliamento del cliente dovrebbe essere in fibra naturale e non in tessuto sintetico e, qualora ciò non si verifichi, occorre “testare” i materiali indossati per valutarne l’incidenza sulle prove successive; il lettino deve essere in legno (la poltrona odontoiatrica non va bene!); l'ambiente deve essere calmo e tranquillo, eventualmente con musica in sottofondo; l'impianto elettrico dello studio deve essere fornito di messa a terra efficiente; dovrebbero essere assenti o limitati i campi magnetici, interni ed esterni. E’ quindi sempre opportuno far controllare tali fattori, data la finezza delle rilevazioni che si effettuano. L'esaminato e l'esaminatore non devono avere oggetti metallici e/o magnetici, a meno che, come per gli indumenti, non si voglia valutare l’influenza di questi oggetti sulle funzioni organiche del cliente. Tutto deve essere fatto con la massima naturalezza, spiegando all' esaminato che non è "stregoneria" ma un modo diverso di effettuare alcune indagini: il cliente deve sempre essere informato perché, oltre a collaborare in modo attivo è più tranquillo sia emotivamente che "muscolarmente". Il test kinesiologico è semplice ma non semplicistico; perciò i giochini con le dita ad "o-ring", il controllare alcune variabili al volo per vedere la "compatibilità" sono oltremodo sciocchi, dannosi, screditanti, superficiali. Tutto ciò riduce una tecnica scientifica, ripetibile come lo può essere un elettroencefalogramma, a gioco salottiero vuoto ed inutile. Come accennato è sempre utile far rilassare il cliente e farlo ambientare nella stanza del test; deve capire che non è una prova di forza tra lui e l'operatore, ma un metodo per valutare il sistema che regola quel muscolo e le funzioni ad esso connesse.
Ecco, di seguito, due schemi molto semplificati dei rapporti muscoli, denti, organi, evidenziati con la Kinesiologia.
Tali schemi sono variabili ed ogni scuola tende a seguire i propri.

SCHEMA DENTI/ORGANI
Incisivi: rene, vescicaCanini: cistifelleaPremolari: stomaco, milza e pancreas, fegatoMolari: polmoni, intestino crassoDente del giudizio: cuore, intestino tenue
 
SCHEMA DENTI/ MUSCOLI
Incisivi: flessore del collo, piriforme, gluteo medio, sottoscapolareCanini: deltoide, dentato, quadrato lombiPremolari: pettorali, diaframma, pettorale sternaleMolari: sartorio, quadricipite, addominale, dorsaleDente del giudizio: psoas, trapezio

Un dente può essere "neurologico" ossia può, senza apparenti ragioni, manifestare una patologia estesa anche al parodonto ed alla zona ossea alveolare limitrofa. Questo insieme si chiama "odontone". Se un dente sano ammala improvvisamente, se la gengiva sanguina, se il cliente riferisce dolori od altri problemi su un elemento dentario integro, si può controllare, seguendo lo schema denti/ossa/muscoli/organi quale organo o muscolo collegato potrebbe avere un deficit (funzionale, indebolimento muscolare). Il medico deve valutare, caso per caso, la terapia più adatta; se per esempio il problema è il bacino, con tutte le sequele di disturbi posturali ed organici, si devono considerare i muscoli collegati e quindi i denti (psoas, dente del giudizio) e pensare, fatti tutti i dovuti tentativi terapeutici, ad una eventuale avulsione con accurato curettage alveolare che elimini tutte le fibre parodontali. Tale accuratezza di pulizia dalle fibre è necessaria per eliminare l'effetto memoria dell'alveolo dentario. A chi non è mai capitato di vedere una radiografia, panoramica od endorale, in cui la nettezza dell'immagine fantasma fa pensare ad una avulsione recentissima, quando invece risulta essere stata effettuata anche da più di un anno? In questa situazione l'osso non è ben formato e compatto e si potranno avere fenomeni di focus con problemi locali - da arto fantasma - e in altri distretti, facilmente riconducibili ai collegamenti denti/ muscoli.
Con la kinesiologia, sempre ricordando i punti salienti di tempo – luogo – sequenza - accorgimenti di esecuzione, è possibile avere un aiuto sia per la diagnosi che per la terapia. Si potrebbe scoprire, ad esempio, che il problema sopra descritto è dovuto anche a carenza vitaminica o di minerali.


Per quel che concerne l'opportunità di assumere o meno integratori e vitamine, possibilmente di origine organica o naturali, ecco un piccolo schema su alcune correlazioni, già ampiamente sperimentate, tra muscoli e necessità di sali minerali e vitamine.
· Psoas- vitamina C
· Grande dorsale- acidi grassi
· Tensore della fascia lata- fermenti lattici
· Quadricipite - calcio, vit. D
· Deltoide- vit. A.


Il test kinesiologico può essere un valido aiuto nella determinazione anche delle intolleranze alimentari a volte causa di problemi odontoiatrici. Queste si differenziano dalla allergia per l’assenza di IgE e della stimolazione immunitaria. L'intolleranza alimentare può essere scatenata da deficit enzimatici (pancreatici, epatici); da sostanze ricche di ammine vasoattive (senza stimolazione del sistema immunitario e mast-zellen), da sostanze che attivano solo le mast-zellen senza stimolazione del sistema immunitario. Occorre, inoltre, prendere sempre in considerazione il funzionamento intestinale, l'eubiosi intestinale, eventuali deficit posturali, problemi orl, problemi oculari e quindi chiedere la collaborazione di colleghi che condividano la visione “globale” dell’individuo. Le intolleranze alimentari possono dare fastidi non direttamente e rapidamente collegabili alle sostanze ingerite, perché il loro effetto si manifesta dopo 48/72 ore e può aversi anche per cibi appartenenti alla stessa famiglia. Alcuni esempi:
· Solanacee: peperoni, melanzane, pomodori, patate, peperoncino, paprika, tabacco
· Agrumi: arance, cedro, pompelmi, bergamotto, limone.
· Latticini: latte, latticini, formaggi, agnello, salumi.
I disturbi accusati, in linea generale, sono: emicrania, depressione, asma, naso chiuso, prurito anale, dolori addominali, afte, gengiviti, alitosi, coliti, obesità, vertigini. Il test kinesiologico si esegue mettendo l'alimento sospetto sullo sterno del cliente - zona timica - o vicino la zona ombelicale e testando la variazione di forza del muscolo scelto quale “indicatore” dall'esaminatore. L'eventuale terapia viene scelta dal medico seguendo i principi della medicina biologica; se la patologia si ripresenta, il cliente ha certamente bisogno di una rieducazione alimentare, di un profondo riassetto intestinale - con le terapie del caso e le indagini opportune – senza tralasciare l’aspetto psicologico, lo studio occlusale dentario e la postura. La kinesiologia applicata richiede, a fronte di una semplicità esecutiva, una manualità che deriva da una costante e continua applicazione ed un luogo idoneo dove svolgere il test. Questo vuole solo essere un approccio al tutto, rivolto in particolar modo al medico dentista. Fermo restando che, per una conoscenza più approfondita, si rimanda a testi speciali in materia. Inoltre, l'odontoiatra interessato può seguire il corso triennale di Kinesiologia Odontoiatrica che, oltre ad affrontare l'aspetto diagnostico, concentra l'attenzione sugli interventi terapeutici. Appresso viene schematicamente spiegato come effettuare il test: il medico, in questa forma semplificata, può usare la kinesiologia applicata per chiedere od avere conferma di alcune ipotesi diagnostiche e progetti terapeutici. 

dal sito www.konogea.it

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