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domenica 15 maggio 2011

POSTURA E SPORT

L’uomo si distingue da tutti gli altri mammiferi in quanto ha assunto la posizione eretta, questo per poter disporre dei due arti superiori atti ad effettuare una serie di azioni indispensabili per l’utilizzazione degli utensili. La possibilità di utilizzare gli utensili o strumenti è il punto di partenza per lo sviluppo delle capacità psicomotorie.
L’indubbio vantaggio di due arti liberi ha per alcuni versi indotto lo sviluppo delle capacità prensili ma soprattutto per l’altissima specializzazione delle mani, ha reso più complicata la stazione eretta in quanto questa deve essere assicurata dai due soli arti inferiori.
L’ortostasi, caratteristica precipua dell’essere umano, è garantita da un fine controllo di tutto il corpo umano che rende possibile non solo la posizione eretta ma il suo mantenimento nelle svariate condizioni ambientali.
Il controllo dell’ortostasi è un fenomeno dinamico che avviene attraverso una serie d’adattamenti e di servocontrolli tesi a far sì che la proiezione al suolo del baricentro corporeo, situato all’altezza dalla terza vertebra lombare, vada a cadere nel poligono d’appoggio.
Nel soggetto in ortostasi, fermo, il controllo dinamico non può avvenire pertanto attua un controllo di tipo statico attraverso delle contrazioni muscolari isometriche, questo è il controllo della postura ovvero della posizione del soggetto rispetto all’ambiente esterno.
La postura di un soggetto è quindi il modo di essere e di relazionarsi dell’uomo con ciò che lo circonda, non solo legato a fattori strutturali bensì intervengo nella sua determinazione anche i fattori biochimici e soprattutto psichici.
I fattori psichici sono di fondamentale importanza in quanto la postura ha un altissimo valore comunicativo essendo la più importante via ci comunicazione extraverbale oltre alla gestualità.
L’organismo umano nella sua ricerca d’equilibrio inteso come omeostasi, sia strutturale che biochimico o psichico obbedisce ad una regola fondamentale che è quella del comfort con il minimo dispendio energetico, questo è possibile solo in situazione fisiologica altrimenti si avrà uno schema adattato in cui è prioritaria l’assenza di dolore generando quadri adattativi meno confortevoli e più dispendiosi.
Questi concetti sono di fondamentale importanza nello studio della postura, in quanto il soggetto con dei disturbi a questo livello assumerà una serie di compensi che renderanno possibile l’omeostasi, ma lo faranno con una riduzione delle performance e/o con una aumentata possibilità di danni sul sistema mio-artro-ligamentoso.
Se tutto questo è importante nella vita quotidiana diventa fondamentale nella pratica sportiva non agonistica che soprattutto in quelle agonistiche dove vi è un’iper richiesta delle fisiologiche funzioni dell’organismo.
Tutti i fattori determinanti la postura del soggetto, quali i sistemi: vestibolare e uditivo, visivo ed oculomotorio, stomatognatico, podalico e tutta la propriocezione del corpo, possono nel loro funzionamento creare dei disturbi più o meno manifesti che con lo studio della postura possono essere messi alla luce e quindi passibili di adeguato trattamento.
Quello che lo studio della postura e la sua ottimizzazione con un’adeguata riprogrammazione, qualora sia necessaria, può dare nella vita di un atleta è innanzi tutto un aumento delle performance poiché uno schema fisiologico rende il gesto sportivo il meno dispendioso possibile, ma anche una prevenzione degli infortuni perché uno schema non fisiologico ovvero adattato oltre che essere dispendioso non è confortevole.
Lo schema fisiologico del movimento è dato dal giusto equilibrio fra gli agonisti e gli antagonisti, mentre quello adattato avviene mediante un non corretto equilibrio che ne crea uno nuovo e diverso, ovvero la presenza di ipertono di un agonista deve essere contrastata da un aumentato tono dell’antagonista che in quel momento doveva essere in una fase di recupero funzionale, perciò, a questo livello, si possono avere dei disturbi ad es. crampi in una fase iniziale o danni più o meno gravi nei casi inveterati.
In conclusione si può affermare che un corretto approccio posturale, al paziente di funzionale ma anche dello sportivo che voglia ottimizzare le proprie performance o anche nei trattamenti riabilitativi successivi ad infortuni più o meno gravi, sia imprescindibile.



Autori:

Dott. Giuseppe Costanza
Medico specialista in Medicina dello Sport, Fisiopatologia Respiratoria, perfezionato in Posturologia e Kinesiologia, Direttore del servizio di Medicina dello Sport A.S.l BA/"

Dott. Roberto Facecchia
Medico Chirurgo, Odontoiatra, presidente e fondatore dell’Associazione Pugliese di Medicina Olistica, vicepresidente del Cenacolo Odontoiatrico Talentino, perfezionato in Implantologia Orale, Ortodonzia funzionale, Odontoiatria Naturale, Posturologia Olistica e Gnatologia e Postura c/o l’Università degli Studi Tor Vergata di Roma. Tiene regolarmente corsi d’Implantologia, Odontoiatria Naturale e di Posturologia Olistica





tag: allungamento muscolare, sport, retrazioni, donato giannuzzi, traumi, postura, ginnastica

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